lunedì 29 dicembre 2008

S. Stefano sui Colli Euganei














Sole, aria limpida e freddissima, neve caduta durante la notte, che aggiunge un briciolo di poesia ….

… e la tradizionale uscita di S. Stefano diviene un evento…


noi c’eravamo!





martedì 12 agosto 2008

Swiss trip: tra Crans e Verbier alla ricerca del sentiero perfetto

3 giorni, 3 bikers e 2 note località svizzere, alla ricerca del Nirvana, del sentiero perfetto.
Armati di 3 robuste bici da freeride abbiamo immolato la mescola dei nostri pneumatici ai velocissimi tracciati di Crans Montana, la Cortina della Svizzera, e ai single track di Verbier.

Crans Montana: la ricchissima stazione di villeggiatura, dove se la spassano abitualmente molti miliardari arabi e europei, accoglie a braccia aperte anche chi non giunga con una Bentley ma con una bici da freeride.
2 eccezionali tracciati regalano emozioni difficili da dimenticare: sponde, jump, drop disegnano due sentieri perfetti per divertirsi, non troppo tecnici, ma al contempo capaci di divertire anche i più esperti.
Il fatto poi che il panorama sia veramente mozzafiato rende tutto ancora più speciale: basta alzare lo sguardo e si viene rapiti nel mondo di Heidi.
Come se non bastasse la località non è cara come si immagina: una birra media in un rifugio di commovente bellezza costa poco più di 2,5 euro! meno che in Italia.
Le piste sono servite da una velocissima funivia, e il divertimento è garantito.
Chi ama pedalare, poi, può godersi una infinità di tracciati enduro perfettamente curati e segnalati.

Verbier: la cittadina è collocata all'ombra del Gran San Bernardo, che regala scorci di panorama degni del paradiso dei biker.
La funivia, che parte dal fondo valle, serve sia un divertente bike park, sia una infinità di single track incredibili: oltre 1300 m di pura goduria attraverso i prati dell'alta quota e i tipici boschi alpini.
I tracciati sono raggiungibili o utilizzando la funivia e poi pedalando, a seconda dei casi, da 20 minuti in su, oppure partendo direttamente da Verbier, ma in tal caso sono preferibili bici più leggere.
I sentieri sono moltissimi, garantendo grande divertimento per più giorni. I forum americani citano Verbier come una delle mete da sogno per la MTB.
Anche una bici da AM, con gomme e ruote robuste, può garantire soddisfazione.
La cittadina è piacevole, frequentata da sportivi di tutti i generi.
Gita consigliatissima a tutti coloro che amano i lunghi sentieri in single track.

Logistica: abbiamo dormito al B&B La Cache (http://www.lacache.ch/), vicino a Crans. 35 euro per camere bellissime e colazione napoleonica.
A Lens il ristorante della piazza principale, modesto all'apparenza, permette di mangiare benissimo spendendo poco più di 20 euro.


Altre foto qui: http://picasaweb.google.it/comaz15/0305Agosto08CransMontana

Grazie ai compagni di avventura, lo stilosissimo Comaz e il sempre allegro Fabio "Dynamite"

martedì 22 luglio 2008

Slopestyle all'italiana: NIMIS!

Ci sono i buoni, i cattivi e quelli di Nimis, dice l'amico Max.
Sono d'accordo, tra i buoni, noi bikers, noi che inseguiamo il vento, che odiamo la nostra ombra attaccata ai piedi e alle ruote ancora più, noi che con il casco integrale siamo più sorridenti, che prima di buttarci nel vuoto non siamo più nè giovani nè vecchi, nè ricchi nè poveri, e i cattivi, quelli che lavano l'auto ogni sabato, che sbraitano al semaforo, che al bancomat prendono sempre il promemoria dei loro soldi, che non danno mai le monetine ai mendicanti, che non si ubriacano mai, che hanno i denti bianchissimi, ci sono loro, quelli di Nimis, che hanno costruito uno spazio dove i buoni e i cattivi non ci sono più, dove c'è solo spazio per mettersi in fila, con calma, prendendo una birra tiepida, facendo due chiacchiere di "figa e ruote", in fila per volare. Buoni e cattivi. In fila per volare.

Ci torneremo presto.

Qui altre foto: http://picasaweb.google.it/reclamigm/NIMIS
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domenica 29 giugno 2008

Pezzeda Bike Park


Oggi 111MAG e una folta compagnia di padovani e vicentini ha visitato il Pezzeda Bike Park.
Servito da due seggiovie, il park offre divertimento per tutti i gusti.
Una lunghissima e tecnica pista da DH con una variante più veloce, un pista con molte sponde e numerosi doppi anche impegnativi, ma alla portata di un biker medio, e tre lunghissimi sentieri freeride che scendono fino a valle.

Il Park merita sicuramente una visita, e anche con bici non proprio da discesa si può trovare la propria dimensione.
Il terreno è molto vario: si passa da un ripido sottobosco dove le radici crescono più delle foglie a tracciati in terra battuta attraverso i prati.
Il personale è molto cordiale e accogliente e anche i local sono, oltre che bravi, molto simpatici.
Peccato per un piccolo infortunio capitato ad un amico nel gruppo.

Per il resto giornata perfetta e calda....da gridare UUUUUUUUUUUUAAAAAAAAAA....What a ride!




Qui le foto
http://picasaweb.google.it/reclamigm/PezzedaBikePark
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lunedì 16 giugno 2008

Duncon Tosa Inu test ride

Abbiamo oggi provato il Duncon Tosa Inu.
Il telaio è progettato per essere un moderno tuttofare, con un sistema di ammortizzazione Virtuol Pivot tra i più raffinati.
Il montaggio provato rispetta intelligentemente la destinazione, con ruote leggere, ma robuste, come le crossmax e l'eccezionale Lyric come forcella.
Troppo potenti invece i freni Avid Code per una bici del genere.
Come tutti i prodotti Duncon, il rapporto qualità prezzo è eccellente.

In salita: il Tosa Inu è una bici leggera, che in salita si pedala bene, anche per lunghi tratti e sul ripido, grazie alla forcella abbassabile.
Il carro non ha le finezze di un Nomad, per cui non gli si può chiedere di poter pedalare in piedi, pena soffrire di un potente bobbing: forse con un ammo con propedal l'effetto sarebbe un po' ridotto.

In discesa: va, eccome se va. Angoli e carro consentono di scendere in maniera aggressiva, sfruttando la corsa molto progressiva anche per superare drop e salti di media entità senza pensarci troppo.
Il carro lavora in maniera eccellente in tutte le condizioni, anche se non si è in sella ad una bici da freeride, ma ad un all-mountain aggressivo.

Il giudizio di 111MAG: ottima bici tuttofare, perfetta per lunghe giornate alla ricerca della discesa perfetta pedalando agevolmente la salita. Con un montaggio intellingente può diventare una bici a 360°. Perfetta per la crescente specialità dell'Enduro? crediamo di sì.
Qui altre foto: http://picasaweb.google.it/reclamigm/DunconTosaInuTestRide
P.S. TuttoMTB ha provato la bici proprio questo mese. La nostra breve recensione è stata scritta prima di leggere quella dei noti cugini: ci abbiamo preso?
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martedì 10 giugno 2008

Il vino buono sta nella botte con su scritto Rocky Mountain














In casa 111 è arrivato un gioiello di ingegneria, sebbene le sue curve irregolari facciano pensare che il geniale ingegnere quella sera fosse ubriaco, o fosse uscito con la donna più bella della città, o avesse perso una scommessa con uno zingaro, o si fosse fumata una grossissima canna (dicono che a Vancouver la roba sia molto buona!).

Ad ogni modo, quale che sia l'origine, il telaio Flatline Pro è uno dei più belli, massicci e originali mai visti.

Peso non light, ma tanta sostanza.

Presto una prova per 111Mag? chissà...
Sullo sfondo i fisici scultorei di due redattori di 111Mag
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Notte brava, come una Niner!


Uscita in notturna sui Colli Euganei
19:30: mando via l'ultima mail e parto. perché sono sempre in ritardo?
Pantaloncini, maglietta, scarpe, bandana, borraccia, cambio i pedali, gonfio le gomme, Giulio monta il nuovo Powerled Sigma, infilo la Niner nella Punto e vado.
I due semafori che mi separano dall'appuntamento sono ovviamente rossi.
Ci mancava il cellulare: "dove sei?", arrivo!
Mi hanno aspettato. Srotolo la bici dalla macchina.
Casco, guanti, borraccia.???.. ecco cosa avevo dimenticato.. dividerò con Nicola (lui ha scordato lo zaino) quella, di scorta, di Daniele.
8:10 partiamo. Profumo di carne alla griglia: ho già fame nonostante l'inquietante barretta nera come l'inchiostro di un'ora fa.
Sinistra, destra, sinistra, destra, Lonzina, Poggio Ameno. La Niner scivola veloce sulle Small Block.
Discesa veloce, pietre, sassi smossi, canalette: le ruote da 29 pollici ingoiano tutto. Mi impressiona sempre la rapidità di accelerazione di questa bicicletta.
Superiamo Torreglia, poi lunga salita in asfalto fino al Rua.
È notte: il faro illumina quasi a giorno: luce bianca, fascio largo e profondo, batteria "grande" come un piccolo cellulare: l'Evo XPro è dimenticato.
Siamo nel bosco: saliscendi veloce, rocce, cambi di pendenza.
Chi dice che le 29er sono penalizzate, cosa ha provato?
Roccia, radice, salto: ecco il Roccolo. Pochi metri di asfalto e di nuovo nel bosco. Terra, sassi, pietre, freno, passo il ruscello, rilancio in salita, asfalto, discesa velocissima, freno, la ruota posteriore si solleva.
Andiamo verso il Venda, sul percorso della Transeuganea, strada militare in salita, prendo il ritmo: le gambe girano, il battito è tranquillo, le grandi ruote sembrano risucchiarmi verso la cima con una progressione che mi sorprende.
Silenzio, profumo di robinie e di erba cipollina, oscurità rotta solo dall'impressionante sciabola di luce bianchissima del Sigma.
Siamo sul Lorenzoni.: roccia, sassi e fango profondo, saliscendi sconnesso e velocissimo fino al Re.
Di nuovo verso il Roccolo, poi giù a Torreglia e infine alle macchine.
Ultima tappa: pizza, birra e infine a casa.
Riaccendo il fanale per scaricare la batteria, osservo la Niner infangata.
Non ho sonno. Le emozioni di un'uscita notturna anche su sentieri ben noti sono sempre intense. Accendo il computer. Provo a raccontarle.

By Max
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lunedì 9 giugno 2008

RMX test ride

L'RMX, c'è poco da fare, è una bici che ha segnato la storia del freeride. Venduta dalla casa canadese come mezzo da fr pesante, è un telaio che ha trovato negli anni la sua evoluzione, iniziando con l'RM6 e finendo con il nuovo restyling del'RMX.
Questo telaio si presta a varie interpretazioni. Da quella prettamente discesistica (ma non da dh) con forcella a doppia piastra e monocorona, a quella più free con forcella monopiastra (d'obbligo secondo me la Totem) e guarnitura a doppia corona. Passando per tutte le possibili combinazioni.
Il peso finale in ogni caso difficilmente sarà inferiore ai 20 kg.

In salita: ebbene sì, anche la salita è di competenza di questo mezzo che tocca quota 6 kg con dhx5 coil. In questo frangente la bici con propedal totalmente disinserito bobba in maniera impercettibile, permettendo di scalare dislivelli anche notevoli. Se montata con 888 a piastre alte può comunque rivelarsi abbastanza leggera all'anteriore nei tratti più ripidi.
La posizione in fase di pedalata è a mio avviso buona. Non si ha il problema del tubo sella troppo arretrato all'indietro.
In discesa: la prima cosa che colpisce è la sensibilità ai piccoli urti e la progressività del carro. Una progressività sorprendente, che si apprezza al 100% nei vari jump, drop, gap ... e chi più ne più ne metta. Montata con 888 a piastre alte risulta un po' “ingombrante” nei tornanti strettissimi, dove sarà d'obbligo imparare il nose manual, ma molto stabile alle alte velocità. Trova il suo habitat naturale nei percorsi veloci e con tanti tanti salti.
l carro, che monta un mozzo da 150x12 risulta parecchio elastico lateralmente.
La pedalata interferisce lievemente sul carro tendendo a chiuderlo.
In frenata, come ogni buon monocross si irrigidisce diventando molto nervoso. La soluzione è soltanto una: mollare i freni.

Il giudizio di 111Mag
Pro:
Carro iperprogressivo.
Geometrie a mio parere buone.
Possibilità di montare la doppia corona. Cosa impossibile sull'attuale FLATLINE.
Vernice eccezionale. Difficilissimo graffiarla.

Contro:
Tubo sella interrotto.
Peso abbastanza elevato.
Carro abbastanza elastico lateralmente.
Prezzo.
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Comincio martedì..

...a lavorare, a pensare al mutuo, a dimagrire, a dar retta a mia moglie, a pulire l'auto, a mettere via i soldi, a vestirmi bene...intanto il lunedì esco prima dall'ufficio e mi trovo con altri 5 amici per fare una discesa, per cercare d staccare le ruote dal suolo come se al suolo fossero tutti i pensieri...e forse è così.

9 maggio, Colli Euganei with Xevius, Emi, Pippo, Michimau e Old

qui le altre foto
http://picasaweb.google.it/reclamigm/ComincioMarted
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lunedì 2 giugno 2008

Trail building: tafani e buona volontà...

Misteriose creature si dedicano alla pulizia dei sentieri. Il mitico Fight Club è ormai uno dei sentieri più belli dei colli.
Non è più un sentiero completamente segreto per cui capita anche di incontrarci elfi, folletti, dinosauri, agenti mediolanum; per fortuna
oggi sono capitati solo una decina di bikers padovani, che hanno incrociato 111MAG e Old mentre questi si apprestavano a creare due nuovi tornanti in una zona dei colli nota per gli enormi tafani.
Presto sul Fight club verranno provate alcune novità freeride del 2008: i salti, i drop e i passaggi tecnici consentono di mettere alla frusta qualsiasi telaio...
A presto su questi schermi.










Qui le foto della mattina:
http://picasaweb.google.it/reclamigm/TrailBuildingOssiaTafaniEBestemmiePrimaDiDivertirsi
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